Da vedere nella cittadina:
La cittadina di Cascia sorge in prossimità del fiume Corno in Valnerina, la parte più verde dell’Umbria lungo il fiume Nera. Nata durante l’epoca romana (ancora oggi abbiamo testimonianze di tombre, epigrafi, monete, cippi funerari, vasi e are), come gran parte delle città dell’Umbria è durante il Medioevo che Cascia conosce il suo periodo di massimo splendore.
Da prima sotto la dominazione della signoria folignate, passò in seguito sotto il dominio di Federico II di Svevia e a seguire fu contesa senza risultato dalle città vicine come Norcia, Leonessa e Spoleto. Alle soglie del 1500 si arrese al dominio dello Stato Pontificio sotto il quale rimase per meno di trenta anni e da allora mantenne la propria indipendenza. Oggi è un piccolo comune con circa 3.000 abitanti.
Chiamato anche colle della speranza, è un luogo per la pace dello spirito grazie anche alla presenza della suora, beatificata e poi santificata, di nome Rita che richiama migliaia e migliaia di persone ogni anno. Nata tra il 1381 e il 1457 è oggi conosciuta come dispensatrice di grazie e venerata in tutto il mondo e la città le rende omaggio il giorno del 22 Maggio con festeggiamenti sia religiosi che civili.
Cascia tuttavia è un posto ideale anche per lo sport, il buon cibo e per chi ama la tranquillità. Il suo clima favorevole, la sua esposizione al sole, il verde che la circonda la rendono meta desiderata da turisti, sportivi e amanti della natura in cerca di relax.
Santuario e Monastero di Santa Rita
La Basilica di Santa Rita, realizzata nel decennio (1937-1947), contiene le spoglie incorrotte della Santa dei Casi Impossibili (1371-1447). Progettata da Mons. Spirito Chiavetta all’interno presenta affreschi ed opere d’arte di valenti artisti moderni, quali il Montanarini (cupola), il Filocamo (Altare Maggiore), Terrazzi (cappella con l’urna della Santa), il Seracchi (Altare della Madonna) ed infine il Manzù che ha dedicato a Rita, la donna di pace, l’ornamento in bronzo dell’Altare Maggiore. A lato della Basilica, c’è l’ingresso al Monastero, dove Rita visse i suoi giorni da monaca e dove ci sono importanti testimonianze della sua vita: la straordinaria vite che domina nel cortiletto, la cappella con il crocifisso che le fece “dono” di una spina e la cassa solenne con il suo ritratto. Nella cripta, urna della Beata Madre Teresa Fasce e il reliquario con la pagina del breviario macchiato di sangue.
Circuito museale
Comprende Palazzo Santi (sec. XVI) dove all’interno è possibile vedere tavole e tele di diversi periodi e sculture lignee e, la Chiesa di Sant’Antonio, dove si possono ammirare i preziosi dipinti di Nicola da Siena, nel ciclo pittorico della Passione, Crocifissione e Resurrezione del Cristo (1461). Nel presbiterio, storie di Sant’Antonio Abate ad opera del Maestro della Dormitio di Terni (sec. XIV-XV). Inoltre, gruppo ligneo, raffigurante l’Angelo e Tobiolo, opera del veneziano Rizzi.